Alzi la mano chi non ha almeno un amico patito di oroscopi, chi non ne ha mai letto uno o chi non ha mai sentito pronunciare una frase del tipo: “ah, sei sagittario?! Ti facevo cancro… comunque toro e sagittario vanno molto d’accordo!”
La caratteristica degli oroscopi (ma anche di molti test di “psicologia popolare”), è quello di presentare una serie di caratteristiche che il lettore trova sorprendentemente adatte alla propria personalità. Peccato che queste descrizioni siano applicabili a molte altre persone!
Perché crediamo all’astrologia, agli oroscopi e simili “pseudo-scienze” anche se esse forniscono descrizioni o previsioni della nostra personalità assolutamente infondate?
Parliamo dell’ “effetto Forer” (chiamato anche effetto di convalida soggettiva, o effetto Barnum) ovvero di quel fenomeno per il quale ogni individuo, posto di fronte a un profilo psicologico che crede a lui riferito, tende a immedesimarsi in esso ritenendolo preciso e accurato, senza accorgersi che quel profilo è abbastanza vago e generico da adattarsi a un numero molto ampio di persone. L’effetto Forer fornisce una parziale spiegazione della grande diffusione di alcune pseudoscienze come l’astrologia appunto, la divinazione e di molti test di personalità “da rivista”.
Correva l’anno 1948 quando Bertram R. Forer, psicologo e docente universitario, mise a punto un interessante studio. Convinto che la diagnosi clinica dovesse fondarsi su principi scientifici validati, decise di esplorare in che modo affermazioni molto generiche potessero essere accolte come vere dalle persone a cui si riferivano.
Il professor Forer (1914-2000) per studiare il fenomeno dell’ oroscopo, decise di utilizzare come “cavie” i propri studenti ai quali somministrò il Diagnostic Interest Blank, un test di personalità. Il test avrebbe dovuto produrre dei profili personalizzati. Tuttavia gli studenti furono ingannati poiché, al posto dei propri risultati al test, ricevettero, senza saperlo, tutti lo stesso profilo, composto da affermazioni prese pedissequamente da una rivista di astrologia. Successivamente chiese agli stessi studenti di valutare l’ accuratezza del profilo ricevuto con un voto da 0 a 5. La media dei voti fu di 4.26 (dove 5 significava perfetta aderenza tra il profilo restituito e la propria personalità). Ciò significa che gli studenti valutarono la descrizione come molto convincente. Solo al termine Forer rivelò agli studenti che era stato consegnato a tutti uno stesso profilo psicologico, del tutto indipendente dai risultati del test. Il giudizio così recitava:.
« Hai molto bisogno che gli altri ti apprezzino e ti stimino eppure hai una tendenza a essere critico nei confronti di te stesso. Pur avendo alcune debolezze nel carattere, sei generalmente in grado di porvi rimedio. Hai molte capacità inutilizzate che non hai volto a tuo vantaggio. Disciplinato e controllato all’esterno, tendi a essere preoccupato e insicuro dentro di te. A volte dubiti seriamente di aver preso la giusta decisione o di aver fatto la cosa giusta. Preferisci una certa dose di cambiamento e varietà e ti senti insoddisfatto se obbligato a restrizioni e limitazioni. Ti vanti di essere indipendente nelle tue idee e di non accettare le opinioni degli altri senza una prova che ti soddisfi. Ma hai scoperto che è imprudente essere troppo sinceri nel rivelarsi agli altri. A volte sei estroverso, affabile, socievole, mentre altre volte sei introverso, diffidente e riservato. Alcune delle tue aspirazioni tendono a essere davvero irrealistiche. » |
La genericità della affermazioni, caratteristica di qualunque oroscopo, è uno dei principi fondamentali di quello che da allora viene definito “effetto Forer” : tutti possono riconoscersi facilmente in simili frasi specie se presentate non singolarmente, ma insieme ad altre a comporre un profilo globale.
Variabili che influenzano l’effetto Forer: recenti studi hanno dimostrato che viene dato un voto di accuratezza più alto se:
- Il soggetto crede che l’analisi sia personalizzata
- Il soggetto è sensibile all’autorità dell’esaminatore
- L’analisi elenca tratti generici e comuni
- L’analisi elenca principalmente tratti positivi
Ovvero: chi è esente da autocritiche o non ha mai avuto aspirazioni irrealistiche? Chi di noi non ritiene importante la sicurezza? Inoltre, la credibilità di un profilo personologico aumenterà ulteriormente se le affermazioni avranno un tono positivo, saranno recepite come personalizzate sul soggetto e l’esaminatore/astrologo sarà ritenuto una fonte autorevole.
L’effetto Forer ha il suo fondamento nel funzionamento cognitivo della mente umana.
Molte delle affermazioni generiche e vaghe in cui ci riconosciamo ben si prestano a fornire scorciatoie cognitive (scorciatoie per prendere decisioni, dare giudizi, risolvere problemi e in definitiva rapportarci col mondo) che consentano alla mente di risolvere, con “risparmio di energie”, il disagio di dover scegliere tra tendenze caratteriali opposte, evitando un ragionamento più complesso. Ad esempio, scrivere “a volte sei estroverso mentre in altre occasioni ti comporti da persona timida” permette alla mente di rimanere in superficie, dando per buona l’intera frase. E’ un trucco semplice ma efficace. Un effetto analogo lo si ottiene usando affermazioni che possono applicarsi alla maggioranza della popolazione, come: “vuoi piacere agli altri”. O includere frasi nelle quali si afferma che abbiamo alcune potenzialità non ancora sviluppate: “hai un potenziale considerevole tutto da sviluppare”; alla fine, a tutti noi ci fa piacere essere adulati e questo causa in noi una certa cecità di fronte alla realtà. Certo è che tendiamo ad accettare quelle affermazioni nella stessa misura in cui desideriamo che queste siano reali e ci risultano sufficientemente positive e lusinghiere.
Un fattore che sicuramente incide nell’ Effetto Forer è che oggi dobbiamo gestire troppe informazioni, la maggioranza delle stesse in contraddizione, e questo in un certo modo ci causa un vuoto psicologico che ci vediamo tentati a riempire con delle informazioni semplici, positive che generano speranze a volte palesemente false.
Insomma oroscopi, falsi test psicologici, social network… dimostrano che non smetteremo mai di usare scorciatoie cognitive che ci sollevino dall’esercitare un pensiero critico. Credere, anche solo per i pochi minuti in cui leggiamo l’oroscopo, che il mondo possa essere una realtà semplice, banale e prevedibile è in sé decisamente rassicurante, ma anche tristemente ingenuo.